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giovedì 6 gennaio 2011

Autocritica: "dove ho sbagliato?"

Dopo la pausa per le festività ritorniamo a parlare di meditazione andando a toccare un argomento un po' critico: l'autocritica


Wikipedia definisce l'autocritica come:
L'autocritica è esaminare e giudicare il proprio comportamento al fine di migliorarlo.
.............
È il risultato di una rigorosa riflessione personale e di gruppo.

L'autocritica in occidente nasce in ambito politico e in special modo nell'applicazione dell'ambito Marxista.
Sempre in politica diventa pratica e metodologia primaria del Maoismo.
In questo ambito viene utilizzata per risolvere i problemi di partito sia ideologici che pratici che amministrativi, oltre che per far umiliare pubblicamente dissidenti e oppositori politici.





Con altra accezzione e in un altro ambito rientra nella fede cristiana con la denominazione "Esame di coscienza", ottenendo nella fede cattolica una pratica dedicata chiamata "Confessione dei peccati".



Fatta questa precisazione storico culturale, l'abbandoniamo, dedicandoci ad alcuni studi di tipo psicologico e sociali (psico-sociale) su questa pratica, spesso inconscia, ed a volte molto nociva.

Nella psicologia si studia le modalità di autocritica nei casi di ansiosità e di depressione, ottenendo l'indentificazione di quella che viene chiamata "autocritica svalutativa" 

L'autocritica svalutativa è quella modalità di giudizio nei confronti di sè stessi atta al deprezzamento delle proprie capacità, affettività, emotività e instintualità, oltre che della propria intelligenza.
In pratica è come rovesciarsi addosso una serie di vagonate di spazzatura, per poi sguazzarci dentro.
Diventa chiaro che questo tipo di autocritica non ci aiuta nè ci fà crescere, anzi ci sminuisce di fronte ai nostri stessi occhi inducendoci uno stato di bassa autostima....

Definita l'autocritica svalutativa e capendo che non ci può essere utile, la psicologia ci viene in soccorso definendo "l'autocritica rivalutativa".

Questo tipo di autocritica si basa proprio sulla propria autostima e la misura di essa.
Una persona con una buona autostima ha la forza di analizzare sè stesso, comprenderne gli errori e i problemi, e successivamente trovare soluzioni e continui metodi di migliormanto, in pratica è il mettersi in gioco in continuazione, cosciente dei possibili fallimenti, e dei possibili successi.

Nel mondo orientale e della filosofia taoista esiste quella pratica che spesso viene chiamata "il ridere di sè"

Proviamo un po' esercizi:
Immaginate di vedervi allo specchio, qual'è la cosa che trovate più buffa di voi?
Se non trovate nulla, guardate meglio... ma se proprio non la trovate vi consiglio di rimettere i piedi per terra....
Se trovate tutto di ridicolo, cercate quello che invece vi piace di voi... se non lo trovate cercate meglio... se ancora non lo trovate vi consiglio di giudicarvi un po' meglio, e trovare i punti del vostro aspetto che potete migliorare subito ... magari rimpinguando la vostra autostima....

Questo esercizio serve per ricordarvi che siamo umani, buffi, ma non troppo, seri, si fà per dire....

.... noi tutti viviamo una commedia, che stà a noi recitarla, secondo un copione che dobbiamo inventarci al momento, su un palco enorme chiamato realtà....
Se vi sentite seri, sorridete ... siete buffi!
Se piangete, sorridete ... siete buffi!
Se vi sentite arrabbiati, sorridete ... siete buffissimi!!!
Da questo principio si basa l'autocritica taoista "ridere di sè".


Una volta che riuscite realmente a sorridere di voi stessi, anche se un secondo prima vi siete arrabbiati, avete pianto, o peggio ancora vi siete sentiti seri, benvenuti nel club dei beati taoisti ...


Secondo il taoismo infatti anche i santi e i profeti non possono essere sempre seri, anzi...


L'autocritica taoista si fonda infatti sulla similitudine tra animali buffi e l'uomo....
ad esempio una scimmia

Riuscireste a imitare una scimmia? Fatelo!
Come vi sentite? Buffi? Bravi!

Cosa di voi era più scimmiesco? Magari siete pelosi come una scimmia, oppure riuscite bene a emettere il verso della scimmia, o qualsiasi altra cosa...
Adesso provate a pensare di vedervi da fuori che imitate la scimmia... siete buffi vero? State sorridendo... O sbaglio?

Se non ci riuscite con la scimmia provate con qualsiasi altro animale che trovate buffo...

Bene! Fatto quest'ultimo esercizio ora a ritorniamo in noi:
Cosa della vostra vita è buffa?
E cosa vorreste migliorare?
Come fareste?
Qual'è la prima azione che potete fare?
Quali potrebbero essere gli ostacoli?
Come superarli?

Meditate su questo, potete usare :

E mentre lo fate ricordate... sorridete... siete buffi come un re delle scimmie!!!!!

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