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giovedì 14 aprile 2011

La crisi da occidente ad oriente....

Oggi viviamo in un tempo pieno di crisi di ogni sorta e genere:
  • Crisi Ambientale: Dovuta all'inquinamento e ai suoi effetti a livello globale
  • Crisi Sociale: Dovuta ad un isolamento dei singoli e alla perdita della consistenza della rete sociale
  • Crisi Politica: Dovuta alla caduta di valori nel confronto politico e alla depauperata coerenza di azioni
  • Crisi Economica: Dovuta alla competizione senza riguardi del prossimo, e alla mancanza di equità nella distribuzione delle risorse primarie
  • Crisi Migratoria: Dovuta al sovra-sfruttamento delle risorse senza l'equa redistribuzione di queste stesse risorse
  • Crisi Morale (o dei valori): dovuto ad uno scorretto uso dei sistemi di comunicazione e tecnologici con l'apporto di Business "creativo" e di sfruttamento massivo (un esempio sono i programmi televisivi)
  • ecc.

Tutto queste crisi messe insieme mettono ogni singolo essere umano di fronte a continui segnali di pericolo, stati di tensione a cui il singolo non ha nessuna possibilità di fare nulla.

La cosa che ancora di più incide nell'aumento dello stress generale di una persona è la prospettiva che è portata dai così detti mass-media.

Lo sconforto personale arriva fino al confine del sopportabile, e quasi si arriva a sperare che tutto finisca nel più breve tempo possibile, alcuni arrivano a sperare la fine del mondo.... ed ecco spiegato, molto semplicemente, il dilagante successo delle teorie sul 2012.



Chiaro è, che lo stress produce intolleranza nei confronti di ciò che in generale può disturbarci, e anche piccole cose, diventano oneri pesantissimi per il nostro stato psicologico e sociale, portandoci ad uno stato "sull'orlo di una crisi di nervi".
Tutto questo porta poi al fatto che nel momento in cui si cade nella "crisi di nervi", le azioni diventano esagerate, oltre che controproducenti al nostro sopravvivere in questa società.

Ora immaginate che invece di parlare di un singolo si parli di un insieme di persone, per rappresentare meglio la situazione immaginiamo uno stagno.
L'acqua è completamente calma.
Se si lancia un sasso nello stagno questo creerà onde concentriche che prima o dopo spariranno.
Ora immaginate che lo stagno sia bombardato da microscopici sassi, per quanto piccoli ad un certo punto lo specchio dello stagno sembrerà un mare in tempesta.
Qualsiasi cosa prima galleggiasse precariamente sulla sua superficie, ora colerà a picco.

Bene, i sassi che creano il mare in tempesta sono le azioni esagerate di chi perde la pazienza, e le cose che cadono a picco sono ulteriori esseri umani che entrano sull'orlo della crisi, creando così nuovi proiettili pronti a essere sparati contro il nostro stagno, in un ciclo quasi infinito e che produce ingenti danni sia sociali, economici, ambientali, ecc., ingrossando le crisi e producendo un effetto a catena che non è interrompibile, se non con una forza di volontà molto grande e dei principi saldi e fermi.... cosa che oggi pare utopistica... specialmente se ascoltiamo i mass-media come tv e giornali.


Molti saccenti commentatori dicono che questo è un periodo unico, e questi effetti non si sono mai avuti prima nella storia umana.... mai affermazione fu più falsa...

Immaginate di tornare all'antico impero romano di occidente, poco prima della sua caduta, nel 476 dopo Cristo.... bè in quel periodo la morale comune era allo sbando, così come l'economia, le infrastrutture, non manutenzionate producevano elementi tossici nell'acqua (es. Piombo) e le fogne comuni si interrompevano, creando contaminazioni e pestilenze...come credete che loro si sentissero? Non era forse la fine del mondo per loro?

E ancora : in Cina hanno avuto nove cambi di dinastia imperiale, e per ognuna il passaggio portò guerra, morti, carestie, e fu dovuta a incuria, decadenza e cattivo uso delle conoscenze acquisite... in alcuni periodi si parla addirittura di genocidi, disastri ecologici su larga scala e siccità da apocalisse... come credete che loro si siano sentiti? 

Eppure dopo ogni passaggio prima o dopo è tornato il benessere o perlomeno una situazione di stabilità.

E come può tornare la stabilità o addirittura il benessere in una società che viene rasa al suolo (moralmente e/o fisicamente)?

Dai valori.. ovvero da quei pilastri a cui emotivamente ci leghiamo al fine di poter avere una bussola su dove andare quando dobbiamo prendere una scelta.
Questi valori si apprendono spesso dai genitori, a volte da maestri o insegnanti, raramente da fonti di divulgazione sociale (i mass media per intenderci).
I valori di una società precedente li troviamo evoluti nella società successiva, ad esempio: il concetto di cittadino che troviamo nella società Romana, lo ritroviamo nella comune di Parigi più di mille anni dopo, che evolvendo ci porta alla considerazione di uguaglianza e libertà che abbiamo oggi.

Quindi se sperate in una fine del mondo con un azzeramento di tutti i valori, scordatevelo!

La cosa ancora più interessante è il senso critico di una società e il suo andamento: oggi tendiamo a criticare cinicamente tutto ciò che non capiamo, attribuendogli spesso giudizi morali.
Nel momento in cui facciamo questo cadiamo nell'irrazionale, finendo ad essere "bacchettoni" di un scientismo da bar, ma se andiamo indietro di soli 10 o 15 anni, ci accorgeremmo che la società  guardava alla novità, certo con diffidenza, ma anche con curiosità e una certa dose di apertura....
Andiamo a confrontare questo andamento con il passato e ci accorgeremmo che ad ogni caduta delle società passate la cosa si ripete, esempio ne è il passaggio dalla romanità al medioevo, o dal periodo dei regnanti alla comune di Parigi, ecc....

La questione se pare di tipo sociologico, in realtà proviene dalla psicologia del singolo, ovvero ogni soggetto posto sotto un certo tipo di stress negativo induce altri soggetti a stress negativo, come una forma pandemica.
Si potrebbe quindi dire che la società occidentale inizia a decadere nel momento che pensa che il suo scopo sia terminato... ovvero con il crollo dell'ex-URSS.
Qui non vorrei approfondire troppo, non mi sembra il luogo più idoneo, teniamo per il momento buona l'idea che il senso negativo di stress" da "fine del mondo" sia in realtà "contagioso".

Immaginate che siete vecchi e che state vivendo peggio di quando eravate giovani, in una situazione come quella vissuta oggi come vi comportereste?

Ovviamente la prima azione è accaparrare quanto più potete, anche fregando al vostro vicino e ai vostri figli il pane... successivamente cerchereste un posto comodo, magari di comando che difendereste a spada tratta, in questa maniera vi siete assicurati teoricamente la sopravvivenza... ma a che prezzo?

Che se realmente c'è la fine di una società, avete aumentato il precariato giovanile, stasi economica, inquinamento ambientale, ossia avete appena acuito le crisi che vi avevano portato a questo comportamento.

Inoltre sentendo dell'acuirsi della crisi la corsa all'accaparramento aumenterebbe da parte di chi ha già fatto incetta.....

E se non ci fosse realmente la crisi?
Sareste al pari di uno che con un fiammifero si avvicina a sterpaglia.... ovvero un incendiario di crisi.....

In poche parole se il mondo sembra sull'orlo del collasso, e lo è veramente, è perchè gente che già aveva, ed aveva vissuto, ha ostruito i posti che competevano ad altri.....
Risultato : creare una nuova generazione di gente in grado solo di accaparrare le briciole rimaste.....
Pensate al periodo tra il 1920 e il 1930 in Germania: vecchi signori con i loro cilindri e frack governavano una repubblica piena di debiti e disequità, ad un certo punto un certo Hitler accusa questi signori e convince i giovani che esiste una via di potere, di salvezza, risultato?
La Germania Nazista che fece più di 16 milioni di morti nei campi di concentramento........e la seconda guerra mondiale con più di 60 milioni di vittime....
Ma di chi fu la colpa? direttamente certo dei nazisti, ma quali erano le condizioni sociali che portarono un popolo verso una tirannia, che mi verrebbe da dire "partecipata"?
La crisi del '29 ossia la fine dei regni basati sull'economia agricolo-industriale e la nascita dell'economia borsistica come oggi la intendiamo.....

La cosa ancora più interessante è che le teorie da fine del mondo tra il 1920 e il 1930 aumentarono a dismisura, tanto che le tirannie europee erano strettamente legate a sette o movimenti, che vedevano nella fine dei tempi, l'inizio di una nuova era di benessere.... ovvero sette che potremmo chiamare "positiviste".... il che la dice lunga....

A questo punto sorge spontanea una domanda: se i mutamenti storici derivano dal nostro stato d'animo in quel periodo storico, come evitare il ripetersi di sciagure passate?

La risposta ce la danno i grandi iniziati del passato, da Gesù a Confucio, da Lao Tze a Mosè, dal Budda fino ad arrivare a Maometto..... tornare a valori di base:
  • Compassione: comprendere il prossimo
  • Accettazione: accettarsi per ciò che si è niente di più niente di meno
  • Solidarietà: accontentarsi di ciò che ci serve di base per sopravvivere e condividere il resto con gli altri
  • Comunità: ossia la capacità dell'uomo di far fronte comune a problemi comuni
  • Orgoglio e Umiltà: ossia capire dove si è bravi, e che ci sarà uno sempre  più bravo di noi, e comunque questa bravura va messa al servizio della comunità senza aproffitarsene.

Detto questo non so se terrò ancora aperto questo blog, in quanto gli argomenti si stanno indirizzando verso un ambito sociale e politico, nel caso pubblicherò il nome del nuovo blog, ma questo devo ancora deciderlo....