La cosa più interessante è il fatto che evolvere non è necessariamente fare qualcosa.
Agire per agire spesso porta disastri immondi, a volte è necessario attendere il momento giusto e solo dopo agire, se necessario.
I momenti più snervanti sono di solito quelli che precedono una azione, l'adrenalina sale e la tensione si fa palpabile.
La filosofia Taoista ci insegna a trasformare quella tensione da snervante in propedeutica per essere concentrati al 100% sull'azione successiva.
Molte persone, che male interpretano gli insegnamenti del taoismo, pensano che la massima :
Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemicoindichi semplicemente un'attesa spoglia di azione, un'attesa interminabile che porta col tempo a vedere tutto in rovina.... nulla di più sbagliato...
Proviamo ad analizzare la frase:
Il sedersi lungo la riva di un fiume rappresenta un'azione molto comune nei tempi di attesa nel passato, quando i fiumi erano ancora navigabili e sopratutto dove si faceva il bagno, insomma la riva di un fiume era una spiaggia.
Un posto tranquillo dove riflettere.
I maestri di arti marziali prima di combattere si concentrano, cercano di comprendere come poter iniziare il combattimento, studiano i propri punti di forza e debolezza, tentano di focalizzarsi su quali possono essere i punti di forza e debolezza dell'avversario, come poter resistere, e come poter attaccare, ed eventualmente quali strategie per concludere l'incontro.
Simulano nella loro mente il combattimento mille e mille volte utilizzando la Visualizzazione, tramite il respiro cercano di concentrare energie, e infine tramite segni e immagini studiare strategie idonee.
Infine, poco prima dell'incontro, si preparano all'imprevisto.
Torniamo alla frase iniziale che vuol dire "prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico"?
Per la cultura orientale è il risultato ciò che conta di più... i cadaveri o venivano bruciati oppure venivano lasciati alla corrente del fiume... e i combattimenti spesso erano letali, anche quelli a "mani nude"....
Tirando le somme quindi la frase
Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemicoVuol dire semplicemente: utilizza il tempo precedente al confronto per prepararti opportunamente a sconfiggere il nemico...
Ma chi è il nemico peggiore e più pericoloso?
Secondo le pratiche marziali esistono quelli che in Giappone si chiamano Katà, essi sono movimenti ben codificati mescolati tra loro e simulerebbero un combattimento con l'avversario senza l'avversario.
Secondo la disciplina marziale il vero maestro non esegue il Katà solo per dimostrare le posizioni o le movenze, ma esegue un vero e proprio combattimento contro un avversario immaginario, e l'avversario migliore da battere, quello dove si impara di più è se stessi.
Quindi vi propongo il seguente esercizio:
In cosa volete migliorare? Magari il vostro rovescio a tennis, forse il vostro dribbling a calcio?
Comunque iniziate a usare la Visualizzazione per immaginarvi intenti nell'azione, il vostro avversario siete voi stessi, usate la Respirazione per concentrarvi sull'azione e provate a usare tutta la vostra conoscenza su come fare quel dribbling o quel rovescio in maniera perfetta.
Come dovrebbero essere i vostri muscoli?
Cosa dovrebbe passarvi per la testa?
E il vostro respiro?
E se invece lo subiste?
Come lo potreste parare quel diabolico rovescio o dribbling che sia?
E la contromossa?
Ripetete tutto dall'inizio fino a che non sarete soddisfatti.
Allora? Come va?
Adesso entrate in campo e ricordatevi dell'esercizio... siete migliorati?
Se si allora avete appena scoperto uno degli esercizi che gli sportivi professionisti utilizzano per arrivare ad essere i migliori del mondo nel loro campo....
Certo... non si può essere i migliori in tutto...
Lo usano anche gli astronauti per migliorare le prestazioni in caso di assenza di ossigeno, i sub, e ultimamente anche squadre speciali, vigili del fuoco, medici, militari, scacchisti, ecc.
Insomma ..... benvenuti in allegra compagnia!
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