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giovedì 18 novembre 2010

Eustress: Quando lo stress è più che utile

Nel post precedente mi sono dilungato molto su quello che è lo stress in special modo lo stress cattivo, ovvero il distress.
In questo post invece vorrei approfondire lo stress "buono" ovvero l'eustress.

L'eustress si manifesta nel momento in cui ci troviamo di fronte ad un problema e riusciamo prima o dopo a trovare e scegliere la soluzione più attinente all'ambiente che ci circonda.



Se vediamo lo schema a sinistra e lo analizziamo scopriamo un po' di cose:

  • Per ogni problema che incontriamo nella vita è importante trovare sempre più di una soluzione
  • Trovare più soluzioni è una risorsa solo nel momento che abbiamo un metodo per scegliere la soluzione che pare la più idonea



La cosa ancora più interessante è la relazione tra tempo per trovare una soluzione e stress:


Quindi da quanto detto finora, la maniera per vivere cercando di entrare in eustress quando si affronta la vita, si può riassumere nei seguenti punti:
  1. La capacità di trovare più soluzioni ad un problema
  2. La capacità di scegliere la soluzione più idonea
  3. La capacità di fare queste cose nel minor tempo possibile
Ora: esistono tecniche per acquisire queste capacità nel più breve tempo possibile?

Di questo ambito si occupa quella disciplina chiamata Problem Solving.
Il Problem Solving è una disciplina nata dall'incontro della Psicologia, Managment, Metodi di produzione, Economia, Ingegneria, Intelligenze artificiali, ecc.

Proviamo a riprendere i 3 punti precedenti secondo il Problem Solving:
  1. La soluzione esiste sempre e comunque e se non esiste non è (attualmente) un problema
  2. Per il Problem Solving la capcità di scegliere la soluzione più idonea ad un problema, si configura come un problema, e quindi si ritorna al punto 1 della precedente lista
  3. La velocità di trovare soluzioni dipende da quante soluzioni simili si sono dovute trovare per problemi simili
Quindi :
  1. I problemi senza soluzioni non sono problemi (attualmente risolvibili)
  2. La soluzione è sempre simile a soluzioni precedentemente trovate
  3. La quantità di tempo per trovare una soluzione ad un qualsiasi problema è statisticamente inversamente proporzionale alla quantità di problemi fino ad ora risolti
In pratica: per non cadere in distress ed affrontare i problemi con l'eustress bisogna "esercitarsi" a risolvere problemi

Detto questo, e messo da parte (forse riprenderò il Problem Solving in un futuro post), proviamo a vedere la relazione tra stress e tempo di permanenza in fase di eustress

Quindi un'altra necessità è quella di:
  • O rimanere in eustress il meno possibile (essere bravi solutori di problemi)
  • O portare il punto di cambiamento più a destra possibile ovvero aumentare la propria resistenza allo stress (esercitandosi con disciplina)
  • Oltre che avere del tempo per potersi rilassare per "ricaricare le batterie"
Per ognuno di questi punti esiste un tipo di meditazione differente:
  • Per il primo esiste un tipo di meditazione chiamata "Visualizzazione" (simulare nella mente il problema con le possibili soluzioni, con i possibili risultati, ecc.)
  • Per il secondo esiste il tipo di meditazione chiamato "Verbalizzazione interna" ("io ce la faccio", "sono in grado di farlo", ecc.)
  • Nell'ultimo punto si inserisce la meditazione "statica" (presente la meditazione Zen dei film?)

Fino ad oggi abbiamo visto : la società, lo stress e le sue due facce, e quali problematiche l'uomo moderno deve affrontare tutti i giorni.

Dal prossimo post finalmente potrò dedicarmi a spiegare metodi molto pratici di meditazione, che ci possono aiutare in qualsiasi momento di difficoltà.

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