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mercoledì 6 maggio 2015

Ritorno a scrivere

Dopo più di quattro anni di silenzio ritorno a scrivere in questo blog.

In questi quattro anni molte cose sono successe, molte prospettive sono cambiate.

Il mio precedente post parlava della crisi e di quello che in teoria potremmo fare per uscire da questa crisi. Ad oggi la crisi non è finita, e in alcuni ambiti sembra anche che le cose siano peggiorate.
Nel frattempo in questi 4 anni ho approfondito sia le mie conoscenze nel taoismo sia le mie conoscenze in ambito psicologico, le prime tramite dialoghi continui con persone che mi hanno portato a scoprire nuove modalità di interpretazione, le seconde tramite uno studio ancora in corso di tipo accademico a cui mi sono particolarmente appassionato.

Ultimamente sento molto spesso forti critiche nei confronti del passato frasi come "avrei dovuto fare di più", "la mia generazione non ha fatto abbastanza", "abbiamo sbagliato tutto", "non siamo riusciti a esprimere le nostre idee", "se oggi c'è la crisi il motivo è che la nostra generazione ha troppo aspettato agli altri", ecc.
Tutte argomentazioni che sembrano plausibili, sta di fatto la realtà dei fatti è questa di ora.

Ma se noi volessimo comunque uscirne?
Allora dovremmo chiederci "che cosa in sostanza avremmo dovuto fare in passato per non avere come risultato la situazione attuale?"
A prescindere dalle risposte che otterremo in questa domanda il risultato sarà comunque un senso di fastidio, di autocritica continua, l'impotenza, tutte sensazioni estremamente negative che potrebbero trasformarsi in una sorta di pandemia se noi non operiamo un'azione di un qualche tipo per trasformare queste emozioni in azione.

Ogni emozione negativa è un qualcosa da cui vorremmo fuggire. Questo è "bene", le emozioni negative sono una sorta di motore per agire!
Il problema principale sarà il come agire, il cosa fare per cambiare la situazione attuale.
In pratica dovremmo utilizzare queste emozioni negative e questi pensieri, non certo esaltanti, per pianificare un insieme di azioni al fine di compensare una situazione attuale di crisi, e trasformarla in una situazione a noi più favorevole. Operazione non certo semplice! 
Essa ha implicazioni che vanno nella psicologia, alla psicoterapia, alla sociologia, alla pianificazione e project management, alla gestione delle azioni, alle materie prime e anche alla relazione dei gruppi! 

Quindi è evidente che non basta un'unica persona per poter agire e cambiare la situazione di crisi generalizzata, ma sarà necessario trovare altre persone che abbiano realmente intenzione di cambiare l'attuale situazione!
La necessità, quindi, di un'azione di gruppo, è prioritaria! 
Ciò è a metà strada tra la politica, l'economia, la comunicazione e la tecnologia.

Nel taoismo troviamo che già in epoca in cui scienza, tecnologia, filosofia ed economia non erano evolute, per riuscire a entrare in un periodo di benessere partendo da una situazione di crisi, era evidenziata la necessità di un insieme di almeno dalle 5, meglio 8 persone.

Questi numeri non sono a caso ma bensì derivano dalla formalizzazione degli ambiti di esistenza dell'uomo e della sua complessità.
Questo primo nucleo di studio dovrebbe iniziare a muoversi analizzando la situazione e dovrà trovare azioni concrete per permettere, almeno ai membri del gruppo:
  • la sopravvivenza, 
  • la prevenzione ad ulteriori crisi, 
  • e infine il miglioramento dello status di gruppo, 

man mano che questa procedura andrà avanti, il gruppo si evolverà aumentando il numero iniziale di membri, creando così una rete sociale, il cui scopo sarà: 
  • la sopravvivenza dei singoli (del gruppo)
  • la prevenzione nei confronti delle crisi dell intera rete 
  • e il miglioramento sia della rete sia dei singoli.

Vi saluto con due domande: 
  • Siete disposti a impiegare periodicamente del tempo per far parte di un gruppo che abbia le caratteristiche sopra esposte? 
  • E se si, cosa siete disposti a fare nel gruppo?


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